Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/311

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a5o LIBRO opere di pietà e di zelo, così per singolar maniera col procurare che vi si. coltivasser le. scienze. Perciocché nelle leggi da lui prescritte al clero della sua diocesi due ne veggiamo a tal fine indirizzate; nella prima delle quali egli comanda che se alcun prete vorrà mandare alla scuola qualche suo nipote, o parente, possa mandarlo ad alcuno de’ monasteri ch’egli nomina, ove convien dire che fosser pubbliche scuole (Theodul. Capitular. n. 19 ap. P. Sirmond. Op. t. 2); nell’altra ordina che i parrochi delle ville tengano scuola, e che debbano istruir nelle lettere i figliuoli di chiunque voglia ad esse mandarli, e ciò senza esigerne mercede alcuna, ricevendo solo ciò che spontaneamente lor venga offerto (ib. n. 20). Finalmente Paolino patriarca d’Aquileia, quantunque non mai soggiornasse in Francia, come fu nondimeno accetto per singolar modo a Carlo Magno che di lui si valse, come avremo a vedere, in molte occasioni, così non è a dubitare che non si adoperasse egli pure perchè questo gran principe fomentasse il coltivamento degli studj. Noi abbiamo in fatti una lettera scrittagli da Paolino, in cui a ciò singolarmente lo esorta. Expedit tibi, gli dic’egli (Baluz. Miscell, t. 2, pars 2, ed. luc.), venerande princeps, ut exerceas praesules ad Sanctarum Scripturarum indagationem, et sanam sobriamque doctrinam, omnem clerum ad disciplinam, philosophos ad rerum divinarum humanarumque cognitionem. Così, benchè non vogliasi negare ad Alcuino la lode di aver grandemente contribuito al risorgimento degli studj in Francia, deesi però Concedere ancora che