Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/335

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274 L1URO valore, di senno, di bontà singolare, che in altri tempi avrebbon fatti felici i popoli a lor suggetli, e da’ quali le lettere ancora avrebbon poluto aspettare protezione e favore. Ma le guerre civili che desolaron l’Italia, le discordie co’ principi confinanti, la lontananza di molli assai; perciocchè il celebre Attone vescovo di Vercelli, di cui in questo studio medesimo facciam menzione, avealo consultato in una quistione matrimoniale. Dall’altra più lunga e più intere.-saute ricavasi ch’egli , uomo italiano, e, come sembra, di ragguardevole nascita, era stato da Ottone il Grande invitato in Allemagna; che questi per ottenerlo erasi adoperato dapprima presso i principi italiani. ma che Gunzone non volendo essere a ciò costretto da alcuno, non erasi piegato ad accettarne l’invito finchè lo stesso Ottone non avea a lui stesso rivolte le sue preghiere, e che allora 1" avea seguito nel ritorno che 1" imperadore avea fatto dall’ 1talia nell’Allemagna. A qual impiego lo destinasse Ottone , non può raccogliersi chiaramente da questa lettera; ma da alcuni passi di essa , e singolarmente da una contesa gramaticalc eli’ ei narra di aver sostenuta con un monaco di S. Gallo, quando passò per quel monastero, par certo ch’ei fosse prescelto o a professore di belle lettere, o a direttore in qualche pubblica scuola. Certo in questa seconda lettera ei mostrasi molto versato nella lettura degli autori profani, e in essa egli accenna la sua libreria allora molto pregevole di quasi cento volumi che seco avea trasportati, e al fin della lettera ci da anche un saggio de’ suoi studj poetici in alcuni esametri che le soggiugne. Intorno a Gunzone abbiamo un opuscolo di Giovanni Cristoforo Gatterer , professore in Norimberga, intitolato De Gunzone Italo, stampato l’anno i’ j’í’j, libro da me non veduto, ma di cui, e di tutto ciò che a Gunzone appartiene , mi ha suggerite le opportune notizie il ch. sig. avvocato Camillo Leopoldo Volta prefetto della Real Biblioteca di Mantova ».