Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/344

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TERZO 283 nell1 accennato Concilio di Roma dell’anno 826 pubblicò il decreto intorno le pubbliche scuole; l’altro dall’anno 828 fino all’anno 844 (Script. rer. ital. t. 3, pars 1, p. 219, 221). Di Leone IV ancora creato pontefice l’anno 847, abbiam veduto poc’anzi che nelle lettere era stato diligentemente istruito nel monastero di S. Martino, e perciò Anastasio soggiugne ch’egli era singolarmente versato nello studio della Divina Scrittura (ib. p. 233). Lo stesso autore ci narra di Niccolò I salito alla cattedra di S. Pietro l’anno 858, ch’essendo egli nato di padre che amava assai le belle arti, fu da lui ammaestrato in tutte le scienze, singolarmente sacre, tal clic non ve n’avea alcuna tra esse di cui egli non fosse adorno (ib. p. 252). Stefano V, eletto pontefice l’anno 885, non solo avea coltivati gli studj, come sopra si è detto, ma era ancora in singolar modo sollecito, come narra Guglielmo Bibliotecario (ib.p. 270), che tutti i suoi domestici e famigliari non solo per santità di costumi, ma per sapere ancora e per eloquenza fossero insigni. Io vorrei poter dire lo stesso di alcuni almen tra’ pontefici che tennero la santa sede nel secolo x. Ma, convien confessarlo , troppo giustamente fu dato il nome di ferreo a questo secolo veramente infelice, in cui comunemente la cattedra di S. Pietro si vide occupata da uomini che nella più indegna maniera la profanarono. Tutte le storie son piene de’ mostruosi eccessi che allor si videro in Roma. E io mi compiaccio che l’argomento di questa mia Storia non mi costringa a rammentar cose le quali sarebbe a bramare che si