Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/353

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2yil LIBRO solo che della pallia di Teodolfo possiam dire congetturando. Ma l1 ab. Longchamps, a cui piace rallegrare i lettori con belle immagini e con piacevoli racconti, altre assai più belle notizie ci somministra. Godiamo noi pure di un tal piacere, e veggiamo ciò ch’ei ne narra: Lo spettacolo delle Alpi offerto agli occhi di Teodolfo ancor fanciullo sviluppò senza dubbio il germe de’ poetici suoi talenti. Ei vide la luce in una piccola città posta alle falde di questi celebri monti. Questa sorprendente scena infiammò il suo genio; cantò i prodigi della natura, e i primi accenti della sua maraviglia furon da lui consecrati al loro autore (Tabi, hi st. t. 3, p. 377)Non è egli questo uno stile veramente poetico? E non vi brilla singolarmente ciò che tanto solleva la poesia, cioè l’invenzione? Perchè mai non ha egli dato alla sua opera in vece del titolo di Quadro storico che non le sta troppo bene, quello di Quadro poetico che le conviene perfettamente? VI. 11 P. Sirmondo (in not. ad l. 3, caria. 4 Theod. t. 2 ejus Op.) e, dopo lui, molti moderni scrittori pensano che Teodolfo prima di arrotarsi nel clero menasse moglie, e ne avesse una figlia chiamala Gisla. 11 fondamento di argomenti elr ei porta ¡1 provare che Teodolfo fu spaginatilo , io lascio che ognuno ne esamini la forza e il peso. Ridicola è poi l’accusa che a questo luogo egli mi dà , cioè ch’io mi.sforzo quanto più posso di nascondere. la povertà de’ letterati italiani di questo secolo. Chiunque ha occhi in fronte , potrà vedere quante volte io deploro l’universale ignoranza in cui allora giaceva sepolta l’Italia.