Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/37

Da Wikisource.

XXXVI RIFLESSIONI SELLANDOLE passione con finezze e verità superiori di gran lunga al pomposo e inintelligibile gergo con cui vien trattata da Platone la stessa materia nel suo Simposio. Ni uno l’ha egualmente ingentilito.... Niuno possiede in sì alto grado l’eloquenza del cuore , nè sa meglio di lui porre in movimento gli affetti. L’autor ch’io cito (Arteaga Rivoluz. del Teatro t. 1,p. 121 , ec. ed. ven.) non si rigetterà, spero, dal sig. ab. Arteaga , e perciò ei dovrà confessare che la lingua italiana , quando è ben maneggiata, è al par d’ogni altra , e forse più d’ogni altra, opportuna all’analisi delle passioni e ali anatomia del cuore. Noi non abbiam libri che diconsi di spirito , e per recarne un esempio, il sig. ab. Arteaga che ad uno ad uno conosce tutti i letterati italiani, e sa fin dove ciaschedun di essi possa giugnere col suo stile, ci assicura sulla sua parola, che il più bravo letterato di qua da’ monti non sarebbe capace di spiegare in accomodato stile volgare un libro simile al Tableau de Paris. Ognun vede 1 invincibil forza di questo argomento; e gran disonor dell’Italia sarebbe certo, essa non fosse capace di produrre un’opera somigliante a quella ch’egli ci ha indicata. Ma anche senza ciò, non posso io sfidare ugualmente il più bravo poeta che sia oltremonti a tradurre in accomodato stile della sua lingua, per tacere d’altri libri, il Mattino e il Mezzogiorno dell’ab. Parini? Ogni lingua ha i suoi vezzi, le sue espressioni, le sue maniere di satireggiare e di allegorizzare, che trasportate a un’altra lingua straniera perdono ogni lor pregio. Accade anche sovente che una nazione ama più che un’altra un cotal genere di opere, e perciò in esso più che in ogni altro si esercita, e. nell’esercitarsi arricchisce sempre più la sua lingua di parole e di frasi a quel genere adattate. Gl’Italiani, a cagion d’esempio, non si son mai occupati molto nello scriver romanzi, dico gl’italiani dotti, eleganti, ingegnosi; giacché io concederò di buon animo all’abate Arteaga ciò ch’ei ci rinfaccia, che in questo genere non abbiam cosa che meriti V attenzione de’ forastieri; poichè l’Italia, vedendosi abbondevolmente fornita di cotal merce dagli Oltramontani, non si è curata di farne l’oggetto de’ suoi studi, e solo in esso