Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/36

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DELLA LINGUA ITALIANA XXXV fastosi. Eccoci rapito qualunque diritto che potessimo sperar di avere ad acquistarci l’immortalità colle opere d’ingegno. Noi non abbiamo, secondo lui, nè libri di sentimento , nè libri di spirito , nè romanzi, nè lettere famigliari, nè dialoghi, nè orazioni forensi, nè elogi, nè trattati scientifici, nè storie letterarie, nè libri didascalici, nè.... Qui 1’abate Arteaga pietosamente si arresta , e pago di farci conoscere che potrebbe stendersi assai più a lungo, a guisa di Nettuno, con un grave Quos ego ci mostra quanto alla sua clemenza siam debitori , che non vuol per ora travagliarci più oltre. Ma ci sarà egli permesso , passato il rimbombo di sì terribile scoppio, il rilevarci alquanto , e l’osservare diligentemente se le nostre rovine siano di fatto sì grandi, come l’impeto dell assalto potrebbe farci temere? Noi non abbiamo , dice il sig. ab. Arteaga , opere, come diconsi in Francia, di sentimento, cioè quelle dove una più minuta analisi delle passioni, ed una più squisita anatomia del cuore fanno, a così dir, germogliare un’abbondanza d’idee più individuali e distinte , le quali per esser comprese a dovere hanno bisogno di vocaboli nuovi che presentano a chi ascolta non solo il senso generico dell idea, ma le differenze altresì più minute. Noi dunque non ne abbiamo? E non ci permetterà egli almeno di indicargli uno scrittore in cui egli non potrà non riconoscere la più minuta analisi delle passioni, e la più squisita anatomia del cuore? Un solo che noi ne troviamo, abbiam vinta la causa; perciocchè se la lingua italiana non è capace di questo genere di stile, non può averne neppure un solo, e se ne ha uno, può averne ugualmente i cento e mille. Or non sembra egli al sig. ab. Arteaga, che noi non possiam mostrargli nel Metastasio quello scrittoi >; eli ei ci rimprovera di non avere? Niuno ha sentito tanto avanti quanto Metastasio nella filosofia dell’amore Niuno l’ha dipinto con più genuini colori, ora rendendo visibili i sentimenti più nascosi , ora simplificando i più complicati, ora smascherando le più illusorie apparenze. Basta, non che altro, leggere l’asilo d Amore per ravvisarvi dentro un compiuto filosofico trattato , dove coi più vaghi colori della poesia tutti si veggono espressi i morali sintomi di questa