Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/35

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XXXIV RIFLESSIONI SULL* INDOLE incerti i giudizj sulla vera maniera di scrivere per la mancanza di un dittatore sovrano , fa che altrettanti siano i gusti d’Italia , quante sono le provincie che la compongono. Io avrei creduto che la povertà e la pusillanimità di una lingua dovesse produrre uno stile monotono ed uniforme in tutti gli scrittori. Ma l’acuta logica dell’ubale Arteaga ci fa conoscere che ne nasce un effetto del tutto contrario, e che una lingua sì povera è madre feconda di tanti stili e di tanti gusti diversi. Ma passandogli ancor per buono questo suo ra‘ gionamento, giacché egli è disposto a credere la lingua francese più ricca dell’italiana , ci dica in grazia , qual è nella lingua francese il modello dell’eloquenza sa, era? E egli Bourdaloue, oBossuet, o Bossuet o Massillon, o INeuvillc? tutti oratori eloquenti, ma tutti di stile troppo P un dall’altro diverso. Chi proporrà egli ad esemplare nello scriver tragedie? Sarà egli Cornelio, o Racine, o Crebillon, o Voltaire? Chi imiterem noi nella Storia? Sarà egli o Mezeray, o Daniel, o Hainault, o Bougeant? E così dicasi di ogni altro genere di stile. Ecco dunque anche nella lingua francese questa anarchia che produrrà quello sconcerto medesimo che produce nella lingua italiana. Noi siamo omai giunti all’ultimo articolo del processo che il sig. abate Arteaga fa alla lingua italiana. Ed a me pare ch’egli al bis qui col suo vivace ingegno imitati que’ borghigiani o terrazzani che a festeggiare qualche loro principale solennità dispongono una lunga e ben ordinata batteria di mortari da fuoco , col cui scoppio rallegrar la brigata. Cominciasi dal dar fuoco a’ più piccoli , indi si viene a’ più grandi , e prima si ode lo scoppio di un solo, poi di due, o tre insieme. Finalmente si compie la festa collo sparo d’alcuni de’ più grossi mortai tutti ad un tratto, che rassomigliano ad un fulmine rovesciato!- di ogni cosa. Non altrimenti l’ab Arteaga, dopo avere quasi scherzato con noi , ed or uno, or un altro argomento opposto a’ difensori della 1 ugna italiana , dà fine al suo assalto col dar fuoco tutto ad un colpo alla più formidabil batteria che ne’ letterarj campi siasi mai veduta. E quale strage non mena essa? Ecco a terra ad un colpo tutte le glorie delle quali noi andavam prima superbi e