Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/34

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DEJ.LA LINGUA ITALIANA XXXIII lusinga’ 10 clic ninno possa avere autorità a toglierlo lor dalle mani? Perchè dunque non è egli imitato da molti, e perchè sì pochi tra gl’italiani scrittori a lui si assomigliano nello stile? Non è ancor tempo di esaminarlo; e noi dobbiamo ora continuare la censura de’ nostri scrittori fatta dal sig. ab. Arteaga. Escluso il Macchiavelli, ei non trova che il solo Galileo il, qual sarebbe in qualche modo adattabile alle attuali circostanze d’Italia per la precisione, eleganza , proprietà e robustezza del suo stile. Ma qui ancora un altra disgrazia ci attende. Confinato , com’egli è, nelle cose fisiche, non può servir di modello a chi vuol esercitarsi negli altri generi. Così secondo l’abate Arteaga non è in alcun modo possibile che noi possiamo scrivere coltamente. Ma diamo ancora all’autore autore sì formidabil fonuiilabil sentenza, che il solo Galileo tra’ nostri scrittori si possa proporre a modello di eleganza e di precisione nelle cose fisiche. Non basta egli ciò a provare che la lingua italiana non è nè cosi pusillanime , nè così povera , come ei pretentende? Ciò che nella storia e nella politica ha fatto il Macchiavelli, ciò che ha fatto il Galileo nella fisica e nella matematica, non potrà egli farsi da altri scrittori nella teologia, nella medicina , nella giurisprudenza e in qualunque altro genere? Ci mostri il sig. ab. Arteaga per qual razione ciò che fu possibile ad essi negli argomenti a cui si rivolsero , non sia possibile ad altri in altri generi di stile. Benchè, come posso io concedergli che il solo Galileo si possa proporre a modello di stil colto , elegante e preciso , anche restringendosi solo alle cose fisiche? Ignora egli forse il sig. ab. Arteaga le opere del Redi, del Magalotti, del \ allisnieri, dell’abate Conti , del dottor Cocchi e di più altri che si potrebbono rammentare, scrittori coltissimi in fisica, in medicina, in istoria naturale? Se gli ignora, con qual coraggio si fa a decidere del merito degli scrittori italiani? Se li conosce , perchè li dissimula? perchè rimprovera all’Italia una sognata povertà di scrittori? Ed ecco, conchiude questa parte del suo ingegnoso ragionamento 1’abate Arteaga , ed ecco L’origine di quella specie di anarchia letteraria, che rendendo Tiraeoschi, Voi. III. c