Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/377

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3l6 LIBRO sua figliuola e il figliuol di Basilio, com’egli stesso racconta (in Vita Hadr. II). La presenza di Anastasio fu assai utile alla chiesa romana. Tenevasi ivi allora l’VIII Concilio generale in cui Fozio fu condennato; e poichè esso in dieci sessioni fu felicemente conchiuso , i legati del papa prima di sottoscriverne gli atti diedergli a esaminare ad Anastasio, perciocchè egli, dice Guglielmo bibliotecario (in Vita Joan. VIII), era nell’una e nell’altra lingua eloquentissimo. Egli in fatti osservò che in una lettera del papa aveano i Greci invidiosamente troncate le lodi ch’egli rendeva all’imperador Lodovico, di che fece avvertiti i legati, e insieme adoperossi con sommo zelo e con uguale accorgimento perchè non avessero effetto le frodi d’alcuni Greci che render volevano inutile il tenuto concilio. Intorno a ciò, poichè non appartiene al nostro argomento, si posson vedere, oltre.la mentovata Vita di Adriano II, tutti gli scrittori della storia ecclesiastica di questi tempi. Lo stesso Guglielmo bibliotecario ci ha lasciata memoria di alcune delle opere del suo antico predecessore Anastasio; perciocchè ci dice (in ejusd. Vita) che per comando del pontefice Giovanni VIII ei recò di greco in latino il settimo universale Concilio: inoltre i libri della Gerarchia attribuiti a S. Dionigi Areopagita 5 il Martirio di S. Pietro d’Alessandria e di S. Acacio, e la Vita di S. Giovanni il Limosiniere. Ma questo è il minor numero delle opere di Anastasio. Altre assai più ne tradusse egli dal greco in latino, che sono annoverate dagli autori delle Biblioteche ecclesiastiche, e con diligenza ancor