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3a8 libro
consecratosi a Dio ancor giovinetto nel monastero di Laubes, vi coltivò con grande ardore
gli studj sacri e profani, e colla lettura de’ migliori autori greci e latini si venne ornando
di quel vasto sapere per cui egli si acquistò
poi sì gran nome, Io non debbo qui trattenermi
a narrare distesamente le diverse vicende della
vita di Raterio. Venuto in Italia con Ilduino
eletto vescovo di Liegi, ma costretto a cedere
quella sede a Ricario, fermossi con lui in Verona. Ilduino fatto prima vescovo di questa
città, fu poscia trasferito alla sede arcivescovile di Milano5 e allora Raterio ottenne dal papa
il vescovado abbandonato da Ilduino. Ma ei
l’ottenne mal grado di Ugo re d’Italia, il quale
perciò prese a molestarlo in diverse maniere,
e finalmente coltane l’occasione dell’esser Verona caduta nelle mani di Arnolfo suo rivale
nel regno d’Italia, avuto in suo potere Raterio, il fè condurre a Pavia, e chiuder prigione
entro una torre. Poscia dopo due anni e mezzo
tratto di carcere, fu mandato a Como in esilio:
e dopo un eguale spazio di tempo tornatosene
in Francia, passò alcuni anni nella Borgogna,
istruendo nelle lettere un nobile e ricco giovane
detto Roestagno; e quindi per vivere tranquillamente fece ritorno all’antico suo monastero
l’anno <)44- Ma appena era vi egli stato due anni,
che invitato da Ugo, il quale allora combatteva pel regno d’Italia contro Berengario, tornossene in Italia per risalire alla sua cattedra.
Nel viaggio, caduto nelle mani di Berengario, e
tenuto di nuovo prigione per qualche mese, ne
fu poi tratto e rimandato alla sua chiesa. Ma