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TERZO 333
(de Script eccl. c. 185), e oltre quest’egloga
gli attribuisce ancor un libro intitolato de Consonantia Scripturarum. Ma gli scrittori posteriori al Tritemio osservando che di questa seconda opera il suddetto Onorio fa autore un
Teodoro (ib. l. 2, c. 90), han ripreso il Tritemio, come se avesse confusi due scrittori in
un solo. Così scrive fra gli altri il P. Ceillier
(Hist (des Aut. eccl. t. 19, p. 689), il quale dice
che lo stesso Tritemio fissa l’età di Teodolo
verso l’anno 980, mentre Teodoro vivea nel
v secolo. Ma il Tritemio non ha mai detto ciò
che gli appone il P. Ceillier, anzi ci dice chiarissimamente di Teodolo: Claruit anno cccclxxx
sub Zenone Augusto, sub quo ei moritur. Poteva egli parlare più chiaramente? Ma questo
Teodolo autor dell’egloga mentovata visse egli
veramente nel x secolo, come il suddetto P. Ceillier, il Fabricio (Bibl. lat. med. et inf. aetat. l. 6,
p. 23:j), il Leysero (Hist Poetarum medii aevi,
saec. 10, § 27), ed altri moderni affermano?
Io confesso che non so intendere come siasi
abbracciata questa opinione. Il soprannominato
Onorio ne parla tra gli scrittori del v secolo,
ed egli è l’autore tra i citati più antico, e perciò più degno di fede. Sigeberto l’annovera tra
gli scrittori del x, e l’autorità di questo scrittore ha tratti gli altri in inganno. In fatti, come
è mai possibile ch’essi i quali pur ci raccontano che Teodolo scrisse quest’egloga in Atene
all’occasione delle contese che udiva ivi farsi
fra’ Cristiani e Gentili; come è mai possibile,
dico, ch’essi non abbiano avvertito che nel
x secolo nè erano in Atene studi di sorta