Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/449

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388 LIBRO i giureconsulti a formarne un assai breve compendio , in cui eransi raccolti precisamente gli articoli più necessarj per loro regolamento; e perciò in poco tempo poteva chiunque fosse divenire in esse perito e dotto. Le altre leggi poi, ch’erano assai più brevi, furono unite insieme, e si formarono codici che tutte le comprendessero. Tale è fra gli altri il bellissimo codice che ancor si conserva nell’archivio di questo insigne Capitolo di Modena. Esso fu scritto per ordine di Everardo duca del Friuli verso la metà del ix secolo, ed ivi si veggono unite le leggi de’ Franchi ossia la legge Salica, quelle degli Allemanni, de’ Ripuarj, de’ Bavari , popoli tutti della Germania, e quelle de’ Longobardi. E queste sono appunto le leggi che nelle carte italiane di questi tempi si trovano nominate; benché le longobardiche e le romane assai più frequentemente di tutte. VI Tal fu lo stato della giurisprudenza italiana nell’epoca in questo libro compresa. E io ho creduto di far cosa grata a’ miei lettori , accennando così in breve ciò di che i sopprallodati dottissimi uomini hanno ampiamente trattato. A che gioverebbero le fatiche di tanti eruditi scrittori , se, dappoichè essi hanno felicemente rischiarato alcun punto, chi dopo loro ritorna sul medesimo argomento, in vece di giovarsi delle loro fatiche, volesse di nuovo ritessere la tela tutta, e ripetere stucchevolmente ciò eli’ essi han detto? A me par che debbasi lode a chi cerca di moltiplicare non già i libri, ma le cognizioni.