Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/501

Da Wikisource.

44° I.IBR0 Sentenze, su cui tanti illustri scrittori hanno negli scorsi secoli esercitato il loro ingegno. Io so che il nome di teologia scolastica è ad alcuni spiacevole tanto e nojoso, che si fan beffe di quelli che in essa si occupano. Ma se è degna di riprensione, il che io loro concederò volentieri, la maniera e il metodo con cui essa da molti è stata trattat.i. non vuoisene però incolpare la scienza stessa. E. certo il fine che Pier Lombardo si era prefisso, non potea essere nè più nobile nè più vantaggioso: formar un compito e ben ordinato sistema di teologia; fissare i principj generali, e da essi successivamente dedurre le conseguenze particolari; in ciascuna quistione recare le autorità delle Scritture e dei Padri, a cui ogni opinione si appoggia; e valersi della ragione a mostrare la giustezza e la coerenza degli stessi principj, e delle illazioni che se ne traggono. L’ordine e il metodo da lui tenuto non si può negare che non sia chiaro, preciso e giusto; sicchè in poco ei racchiude e svolge tutte le immense quistioni della teologia. Se egli vi ha trattati alcuni argomenti troppo speculativi, e perciò inutili; se talvolta i suoi raziocinj non sono troppo esatti; se fra le autorità ch’egli allega, ve ne ha delle supposte ed apocrife, ei può ben esigere a giusta ragione che noi ci ricordiamo del tempo a cui egli visse, quando la mancanza de’ libri e degli altri mezzi necessarj a coltivare felicemente gli studj e l’universale difetto di buona critica, e il cattivo gusto sparso in ogni parte del mondo, facean cadere i più grand’uomini in quegli errori da cui ora si astengono senza gran lode anche i