Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/51

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CAPO IV.

Pag. 208

Filosofia, Matematica, Medicina


I. Non trovasi a questi tempi pur uno celebre per j saper filosofico. II. Che cosa fosse l’orologio notturno | mandato da Paolo II al re Pipino. III. Anche la me-j dicina non ebbe alcun illustre coltivatore.


CAPO V.

Pag. 212

Giurisprudenza


I. Non trovasi a questa età alcun celebre giureconsulto II. Leggi che allora avean forza in Italia: i Greci e gli gl’Italiani lor sudditi seguivano le leggi imperiali. 1 III. I sudditi de’ Longobardi potevan seguire a le lor I leggi, o le imperiali. IV. Leggi pubblicate da’ re lon- 1 gobardi.


CAPO VI.

Pag. 214

Arti liberali


I. Infelice stato delle arti in quest’epoca. II. I re longobardi nondimeno innalzano molte fabbriche. III. Non mancano a questi tempi sculture, ma rozze ed informi, 1 IV. Si mostra che la pittura non fu mai del tutto dimenticata in Italia. V. Si annoverano molte pitture in Italia fatte a questi tempi. VI. Non si può affermare | che fosser tutte opere di pittori greci. VII. E molto ■, meno il poterono essere quelle che furono fatte ne’ paesi soggetti a’ Longobardi.