Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/645

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584 LIBRO volessi decidere se ella debba aversi in gran pregio, credo che i dotti medici non farebbon gran conto della mia opinione, e che per essi non cambierebbon parere. Più opportune allo scopo di questa mia Storia saran due altre quistioni, cioè a qual occasione fosse composto questo trattato, e chi ne fosse f autore. V. Esso fu certamente dalla scuola salernitana indirizzato a un re d’Inghilterra, come il primo verso dimostraci chiaramente: Anglorum regi scribit schola tota Salerni. E l’autorità di pochi codici ne’ quali, come sopra si è detto, esso vedesi indirizzato a Carlo Magno, non basta a rivocare in dubbio l’universale opinione appoggiata a numero tanto maggiore di manoscritti. Ma chi fu egli questo re d’Inghilterra? L’eruditissimo Muratori (Antiq. Ital. t. 3, p. 935) pensa che quelle parole Anglorum regi debbono intendersi letteralmente di un vero re d’Inghilterra; ed egli crede perciò probabile che il re Edoardo prima dell’anno 1066 scrivesse alla scuola salernitana per averne opportune istruzioni a ben conservare la sanità, e che ne avesse in risposta l’opera di cui trattiamo. Ma io non veggo ragione per cui a Edoardo piuttosto si debba ciò attribuire, che a qualunque altro de’ re d’Inghilterra che gli furono o predecessori, o successori. E comunque fosse grandissimo il nome della scuola salernitana, non sembra verisimile che ad essa fino dall’Inghilterra si ricorresse per avere ammaestramenti e consigli. Sembra dunque più probabile assai che questa scuola indirizzasse-