Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/699

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638 LIBRO amendue e pel lor saper legale, e per una loro non troppa legale contesa, di cui parleremo frappoco, ove del Piacentino dovrem nuovamente parlare. De’ quali e di più altri celebri giureconsulti che vissero a questi tempi in Bologna, veggasi il soprallodato P. Sarti, presso cui non vi è punto alcuno ad essi appartenente , che non veggasi con esattezza illustrato. XXVII Mentre in tal maniera fiorivano in Bologna nel secolo XII gli studj legali, altre città d’Italia ancora non erano in tutto prive di una tal lode, benchè niuna di esse potesse a quella uguagliarsi. E siami lecito il cominciare da quella le cui glorie, e pel sovrano a cui ubbidisce, e pei molti pregi orni’ è adorna, e pel favor singolare di cui mi onora, mi debbon essere al sommo care, dico da Modena. Io ho detto poc1 anzi che Ruggieri non fu modenese , ma beneventano. Sembra però che non possa negarsi ch’ei fosse per alcun tempo in Modena professore di leggi. Il passo medesimo di Durante soprannomato lo Speculatore, su cui alcuni si son fondati a dir modenese Ruggieri , è quello che ce ne persuade. Esso, come è citato dal P. Sarti (ib. p.), ha così: Si eat dejectus ad judicem dicens: Domine, talis me. violenter de possessione dejecit... un de eum peto puniri... Clientulus respondebit: Domine, immo pro me sententia est Je renda , acque enim probaveram me possidere.... Sic fecit fieri Rogerius Mutin, prout recitat Ubertus de Bobio et Rofredus. Or quella voce Mutin, è stata da molti interprelataüÎMûrae/mî. Ma poichè il P. Sarti ha chiaramente provato eli’ ei lu beneventano,