Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/700

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QUARTO 63g Tonane a dire che debba leggersi Mutinae, e che perciò Ruggieri, dopo aver tenuta la sua scuola per alcun tempo in Bologna, passasse poi a tenerla a Modena. E veramente la vicinanza tra l’una e l’altra città dovea naturalmente risvegliare in questa una lodevole emulazione. Noi vedremo in fatti nel tomo seguente Bologna divenire in certo modo gelosa delle scuole di Modena, allor quando il famoso giureconsulto Pillio, abbandonata quella città, venne a fissare in questa la sua dimora, il che, come allor proveremo, accadde verso l’anno 1189, e non appartiene perciò all’epoca di cui ora trattiamo. Ma non deesi qui ommettere un passo del medesimo Pillio, da cui raccogliesi che molto tempo prima eli’ ei vi si trasferisse, fiorivano già in Modena gli studj legali. Egli parlando della maniera con cui determinossi ad abbandonare Bologna , finge con una immagine propria di un poeta più che di un giureconsulto , che Modena a lui ne venisse per invitarlo: occurrit, die’ egli (in Sumnin Piacentini ad Rubr. de Municip. et orig.) mi hi Mulina quae juris alumnos semper diligere consuevit; e introducendola poscia a ragionar seco, così le fa dire: Accede igitur ad me, quae tibi similes consuevi dulciter affectuoseque compiet ti. Le quali parole ci sono un chiaro argomento a conoscere che già da molto tempo soleva questa città sollecitamente cercare e mantenere liberalmente celebri professori di legge. XXVIII. Sembra ancora che in Mantova fosse scuola di leggi, e che vi fosse professore per qualche tempo il celebre Piacentino, di cui