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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/70

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PRIMO y maestro dogli uffici. E il Cassiodoro di cui parla Teodorico nelle sue lettere, non veggiamo che da lui avesse tal dignità; ma solo troviamo accennarsi il governo de’ Bruzj e della Calabria, e il titolo di patrizio, di cui lo stesso Teodorico l’avea onorato. E pare perciò che di due diverse persone si debbano intendere le lettere de’ due sovrani. Inoltre nelle lettere di Teodorico sempre si nomina Cassiodoro, in quelle di Atalarico e di Teodato sempre si chiama non Cassiodoro, ma Senatore. Onde mai questa diversità, se non dall’esser diverse le persone in esse nominate? Molto più che così le lettere di Teodorico, come quelle di Atalarico e di Teodato tutte a nome loro furono scritte dal celebre Cassiodoro, che perciò le inserì nella Raccolta delle sue lettere. Per qual ragione adunque dovea egli in esse chiamar se stesso or col nome di Cassiodoro, or con quello di Senatore? E non è egli questo un altro argomento a provare che Teodorico parla del padre, detto sol Cassiodoro, Atalarico e Teodato parlan del figlio a cui si aggiunse anche il nome di Senatore, col qual solo, a distinguerlo dal padre , ei soleva più comunemente esser chiamato, e col qual solo di fatto egli stesso si chiama nelle lettere degli ultimi due libri da lui scritte in suo proprio nome? Io penso dunque che il Cassiodoro che da Odoacre fu innalzato alle accennate onorevoli dignità, fosse il padre del celebre Cassiodoro; e che il padre e l’avolo di lui, che pur da Teodorico si nominano, non fosser già il padre e l’avolo, ma l’avolo e il bisavolo di questo illustre