Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/86

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PRIMO 20 loro quanto egli sappia, fargli arrossire della loro ignoranza. E forse egli così faceva anche per risvegliare in tal modo tra essi l’amor delle scienze. Egli certo non ommise perciò mezzo alcuno che potesse esser giovevole; e a lui dobbiamo singolarmente se, finchè fu alla corte, fiorirono, come vedremo, gli studj in Italia più ancora che in altre età per 1’addietro; benché la barbarie de’ popoli che la innondavano, alterasse notabilmente il gusto non men che lo stile degli scrittori. Or passiamo all’altra questione. XV. Tutti gli scrittori avean finora attribuito il ritiro di Cassiodoro alle turbolenze da cui era allora sconvolta l’Italia, e a un sincero desiderio di servir meglio a Dio. Ma il sig. di Saint-Marc ha creduto di averne scoperto un tutto altro motivo. Questo per altro ingegnoso assai e assai diligente scrittore ha talvolta abusato del suo ingegno medesimo per oscurare la fama de’ più celebri personaggi con gittar dubbj e risvegliare sospetti che altro fondamento non hanno , mi si permetta di dirlo, che un animo mal prevenuto e troppo facile a credere il male, ove avrebbe piacer di trovarlo. Udiam dunque ciò eli’ egli ilice del ritiro di Cassiodoro (Abr. ec. t. 1, p. 143): Sembra che l’amore della solitudine, e il desiderio di frapporre, come si dice, un intervallo tra la vita e la morte, siano stati i soli motivi che il condussero al monastero. Ma ciò non ostante il precipitoso suo ritirarsi, quando Vitige già era per soccombere sotto l’armi di Belisario, e il numr clic correva che i Goti, i quali dipendevan