Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/123

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102 LIBRO Ferrara, le concedesse un tal privilegio, poichè l’amicizia tra lui e Azzo fu sforzata e apparente più che sincera; e ben dovea egli conoscere che troppo fermo non era il dominio eli1 egli avea di quella cilLà. XXX Ma benchè sia favolosa l’erezione dell’Università di Ferrara fatta da Federigo II, non vuolsi però negare che pubbliche scuole vi fossero in questo secolo stesso. Ne abbiamo un’autentica pruova negli antichi Statuti mss. di questa città dell anno 12O4, ne quali leggesi il privilegio già pubblicato dal Muratori (Antiq. Ital. t. 3, p. 910), in cui concedesi a’ professori, che non sian tenuti ad andare in guerra: Quod omnes docentes in Scientia Legum et Medicinae et Artibus Grammaticae et Dialecticae ire ad exercitum, aut aliquam Jàcere cavalcataci,», non cagaci tur. Quod statutum vendicat sibi locum in Doctoribus continue docentibus. Qui veggiam nominati professori di quasi tutte le scienze, delle quali allora teneasi scuola; e sol vi mancano que’ del diritto canonico e delle sacre lettere. Un documento ancora arrecasi dal Borsetti (l. cit. p. 13), da cui si raccoglie che sino all’an 1297 le scuole che diconsi delle arti, erano state nel convento dell’Ordine de’ Predicatori, ove la comunità di Ferrara avea a tal fine prese a pigione alcune stanze, e donde in quell’anno furono trasferite altrove. Tutto ciò ci dimostra che scuole pubbliche di leggi, di medicina, di gramatica ossia di belle lettere, e di dialettica, erano fin da questo secolo in Ferrara; benchè non vi abbia alcun monumento