Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/132

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PRIMO I 1 I solo da questo monumento noi raccogliamo che scuole pubbliche erano in Reggio di questi tempi- Di esse si fa menzione ancora in una Decretale d1 Innocenzo III (Decret. Greg. l. 1, t_ 6, c. 36) scritta dopo la morte di Sicardo vescovo di Cremona, che avvenne l’anno 1215, perciocchè in essa egli nomina un canonico di Cremona che in Reggio attendeva agli studi: Rhegii disciplinis scolasticis insistentem; il che ci mostra che da stranieri ancora e da ragguardevoli personaggi esse erano frequentate. Ma questo documento ancor non ci mostra di quali scienze esse fossero. Certo vi era scuola di legge, poichè parlando del celebre giureconsulto Guido da Suzzara, vedremo che l’anno 1270 ei fu con onorevoli vantaggiosi patti condotto da’ Reggiani a professore nella loro città, oltre alcuni altri che similmente vi tennero scuola di legge. Anzi dal monumento che allor recheremo, si vedrà che il vescovo di quella città avea diritto di conferire la laurea in questa scienza. Ed è probabile che altre scuole ancora vi fossero ad insegnar altre scienze. XXVIII. « Parma ancora ebbe nel secolo XIII le sue pubbliche scuole, e se ne fa menzione in un codice di Statuti compilati al tempo di Giberto da Gente, che si conserva nell’archivio di quella comunità, e in cui si legge questa rubrica: De scolaribus et eorum bonis manutenendis et recuperandis. Quod Potestas teneatur Scolares, qui morantur in Civitate Parme, eos et eorum bona , bona fide manutenere, et rationem eis facere, et eorum res recuperare, si fuerint ablate in Episcopatu Parme, et hoc