Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/191

Da Wikisource.

1^0 LIBRO In tal maniera o nelle università, o nelle scuole de’ regolari, o nelle chiese metropolitane o cattedrali eranvi uomini dotti che istruivano pubblicamente nello studio della sacra Scrittura e della teologia. Ma passiamo omai a vedere chi siano quelli che in tali scienze furono in questo secolo più rinomati. VT. Io darò il primo luogo ad uno che benchè non tenesse scuola di teologia, nè ci abbia in questo argomento lasciate opere di cui ora si faccia gran conto, fu nondimeno uom dotto, ma più ancora che pel suo sapere, è famoso per le profezie a lui attribuite; dico al celebre abate Gioachimo. Non vi ha personaggio per avventura, di cui si sian formati sì contrari giudizii. Alcuni cel rappresentano come uom santo e dotato di soprannatural dono di profezia; altri ne fanno un ipocrita e un impostore; altri il descrivono come uom dabbene, ma semplice , e che lusingavasi di aver lumi dal cielo a conoscer le cose avvenire. Intorno alle quali diverse opinioni si posson vedere le Memorie degli Scrittori Cosentini del marchese Salvatore Spiriti che le ha diligentemente raccolte (p. 15, nota 2). Tutti però gli autori da lui allegati sono moderni, e non hanno perciò autorità maggiore de’ fondamenti a cui essi appoggiano il lor parere. Di essi adunque io non varrommi; nè crederò che ad affermar qualche cosa intorno all’abate Gioachimo mi basti il vederla narrata o dall’abate Gregorio Lauro cisterciense che l’anno 1660 ne pubblicò in Na- f poli l’Apologià e la Vita, o da Jacopo Greco! dello stesso Ordine, che parimenti ne scrisse