![]() |
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. | ![]() |
a4a libro
furono in questo secolo fatte sul testo greco.
Quindi, poichè alcuni de’ libri tradotti per ordine di Federigo furono tradotti dal greco, egli
è anzi probabile che questi fossero appunto
que’ d’Aristotele, che è il sol filosofo di cui
nella sua lettera ei fa espressa menzione. Quai
fossero precisamente questi libri tradotti, Federigo nol dice 5 ma solo accenna ch’essi trattavano de Sermocinalibus et mathematicis disciplinis; colle quali parole io crederei ch’ei
voglia indicare e opere dialettiche di Aristotele, e le astrologiche di alcuni filosofi arabi.
Non possi am parimenti accertare in qual anno
fosse questa lettera scritta da Federigo; poichè
tutte le lettere di Pier delle Vigne non hanno
data. Io congetturo però, che ciò avvenisse
prima dell’anno 1224, perciocchè avendo in
quell’anno Federigo eretta l’università di Napoli, e avendo con essa tentato di opprimere
quella di Bologna, non sembra probabile che
dopo ciò ei volesse a questa, piuttosto che a
quella ch’era la sua prediletta, dar questo non
picciolo contrassegno di estimazione. V uolsi anche avvertire che questa lettera stessa è stata
pubblicata di nuovo da’ PP. Martene e Durand
(Collect. ampli ss. t. 2, p. 1220) come cosa inedita, e come indirizzata non da Federigo all’università di Bologna, ma da Manfredi redi
Sicilia a quella di Parigi, poichè così vedeasi
intitolata nel codice Colbertino, da cui essi la
trassero: Sedentibus in quadrigis physicae disciplinae parisiensis studii doctoribus un ¡versis
Manfredus Dei gratia, etc.; e su tal fondamento
l’ab. Lebeuf ha asserito (Diss. sur l’Hist. de Paris,