Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/417

Da Wikisource.

396 LIBRO fondamento, ha dato per patria Parigi (Hist. Univ. Paris, t. 3, p. 6^3) 3 l’altro pavese. Amendue tennero ancora per qualche tempo la loro scuola in Modena , ove era ancora nel 1231 Uberto di Buonaccorso dottor di leggi, di cui rammenta ilFabricio qualche opera legale (Bibl. med. et inf. latin, t. 3, p. 285). L)i ciò si veggan le pruove presso il P. Sarti, che coll’usata sua diligenza ha sviluppato ciò che di essi ci han detto gli antichi, e ciò che ne hanno inteso male e scritto peggio i moderni (p. 117). Veggasi ancora presso lo stesso autore l’elogio di Jacopo d’Ardizzone da Broilo (p. 131) veronese , scolaro di Azzo, autore di una Somma de’ Feudi, che si ha in molto pregio, e intorno a cui corregge questo esatto scrittore alcuni errori del march. Maffei e del co. Mazzucchelli. Io passo a un altro de’ più famosi giureconsulti di questa età , cioè a Roffredo di Benevento, da alcuni confuso con Odoffredo. Roffredo, venuto da Benevento a Bologna, vi ebbe a maestri alcuni de’ più celebri professori che ivi erano al fine del secolo XII e al principio del seguente, e fra gli altri Ruggero e Azzo. Quindi prese egli stesso a interpretare le leggi, e scrisse, mentre era in Bologna, più opere di tale argomento, come provasi dal P. Sarti (p. 119). Ma Roffredo non vi si tenne gran tempo, e l’anno 1251 passò ad aprire scuola in Arezzo; il che come e per qual ragione avvenisse, si è da noi esaminato altrove (l. 1, c. 3). Anche in Arezzo però non fece egli lungo soggiorno 3 e l’essere a’ fianchi di Federigo II gli parve cosa più onorevole che il seder su una