Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/436

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SECONDO 415 felicemente a’ più serii studi, salisser la cattedra, e gareggiando co’ più famosi giureconsulti tenessero scuola. Due se ne nominano a questa età. La prima è Accorsa figliuola del grande Accorso, di cui il Panciroli (De Claris Leg. Interpr. p. 121), seguito da più autori, dice che credesi che insegnasse pubblicamente la giurisprudenza in Bologna. Anzi alcuni più liberalmente fanno Accorso padre di due ugualmente famose maestre di legge. Ma il P. Sarti, a cui niuno potrà rinfacciare di non avere con ogni diligenza cercato tutto ciò che contribuir potesse alle glorie di questa università, confessa (pars I , p. 144) che di tal cosa ei non ha trovato indicio alcuno in tanti monumenti ch’egli ha esaminati; e che il più antico che abbia dato ad Accorso una figliuola sì dotta, è Alberico da Rosciate scrittor del secolo xiv, il quale ancor non ne parla se non come di cosa da lui udita: Audivi quod Accursius unam filiam habuit, quae actu legebat Bononiae (in l. qui filium, ff. ubi pupill., ec.), e che perciò non può un tal fatto considerarsi che come assai incerto, e dubbioso. L’altra è Betisia Gozzadini, di cui in un Calendario, che dicesi antichissimo, della università di Bologna così ci narra: 23 (octobr.) Hac die: A. autem S. 1236. Celeberrima D. Bithisia Filia D. Amatoris de Gozzadinis jam Doctor in Jure creata die 3 Junii hujus ipsius anni, cepit publice legere quam plur. Scholar, cum magna admiratione et doctrina, ut videretur portentum ad incomparabilem honorificentiam Archigymnasii (V. Sigon. Hist. Bonon. l. 5, p. 252, Mediol. ed. nota 91). Di questa