Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/513

Da Wikisource.

492 LIBRO XIII. Parecchie Cronache pisane sono stato date alla luce dal medesimo Muratori, tra le quali quella che è intitolata Breviari uni Pisanae Historiae (vol. 6 Script. Rer. ital. p. 163) sembra scritta in questo secolo, poichè giugne (fino all’anno 1269. Ad esso pure appartiene probabilmente un frammento di Storia pisana scritto in lingua italiana, che dall’anno 1214 giunge fino al 1294 (ib. vol. 24, p■ 643). Ma a questo luogo dee certamente riferirsi un altro frammento latino, in cui si narrano le vicende di questa città dall’anno 1271 fino al 1290 (ib. p. 673). L’autore ne è Guido di Corvara, il quale in varii passi di questa Cronaca ci parla di se medesimo, e ci dice che l’anno 1271 secondo il computar de’ Pisani, ossia l’anno 1270, egli insieme con altri fu inviato ambasciadore dalla sua patria al re di Sicilia Carlo I, mentre egli ancora era in Napoli prima di partire per Tunisi, come fece poco appresso (ib. p. 676); che pochi mesi dopo tornò un’altra volta ambasciatore a Carlo , mentre questi era sotto Tunisi, e che ne rivenne nell’aprile dell’anno seguente) nel qual frattempo gli morì una sorella detta Contissa, e un’altra detta Brandolisa prese a marito Giovanni Lagio (ib. p. 678, 679). Ei parla ancora della morte di Gherardo suo fratello e di Rimborgia sua madre avvenuta verso quel tempo medesimo (ib.). L’anno pisano 1272 andò giudice in Corsica (ib.), e l’anno 1274 fu assessore in Piombino (p. 682), per tacere di più altre notizie che di sè e della sua famiglia ei