Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/517

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XV. Storir genovesi jcritt«r per pubblico ordine. 4»jt> LiBllO studiato in Bologna; e che l’anno 1221 vi avea ricevuto da Buoncompagno suo maestro e professore l’onorevole e allor usato titolo di maestro e dottore in gramatica ed in rettorica, col qual di fatti egli è onorato nel suo epitafio pubblicato dopo altri dal Muratori (in Praef. ad ejus Hist. vol 8 Script. rer. ital. p. 155). Grammaticae Doctor simul! artis Rhctorieorum Potau tifili* rram. Gli studi da lui fatti gli giovaron non poco a compilare ed a stendere la sua Storia se non con eleganza di stile, almeno’ con chiarezza e con ordine maggiore assai delf usato dagli altri scrittori di questi tempi; lodato perciò sommamente dal Vossio (De Histor. lat. l. 3, c. 8), e da tutti coloro che ne hanno letta ed esaminata la Storia. Poichè egli l’ebbe compita in dodici libri l’anno 1262, ella fu letta pubblicamente innanzi a molti professori e scolari dell università di Padova, da’ quali essa fu solennemente approvata, come egli stesso racconta (l. 12, c. ult.), e come noi abbiamo altrove accennato in questo tomo medesimo (l. 1. c. 3), il che rende maggiore il pregio e più certa la fede di questa Storia. XV. Questo pregio medesimo di una solenne approvazione deesi alle Storie di Genova. Non vi è forse città in Italia che possa vantare un seguito sì continuato di Storie antiche scritte per pubblico ordine da autori contemporanei. Caffaro era stato il primo che verso la metà del secolo XII avea intrapreso questo lavoro,