Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/556

Da Wikisource.

TERZO •f>3Ó ili statura, di bello aspetto, di corpo agile e nato ad ogni fatica, non ricusò giammai di venire a tenzone, e spesso ne riportò onorevoli spoglie. E qui comincia una serie continuata di tai prodezze, che le somiglianti non si lessero mai. Ruggieri re della Puglia, essendo a lui giunta la fama del gran valor di Sordello. chiama a sè Leonello, il più forte cavalier del suo regno 5 e, Poiché, gli dice, qui non vi ha più alcuno che voglia venir teco a disfida, vanne a Mantova; ivi troverai il famoso Sordello; con lui ti azzuffa e torna a me vincitore. Leonello con nobile accompagnamento sen viene a Mantova, e il terzo giorno, dappoichè vi era giunto, venuto in piazza, e dall’ostiere additatogli Sordello, se gli fa incontro, e gentilmente gli espone il motivo della sua venuta. Sordello accetta non men cortesemente la sfida; e perchè essa riesca solenne, si fissan 10 giorni a farne gli apparecchi. Già ne eran trascorsi sette; quana ecco giugnere a Mantova Galvano ambasciadore di Luigi re di Francia con lettere del suo sovrano a Sordello , che invitavalo con ampie promesse a passare in Francia. Sordello il prega a trattenersi tre giorni, finchè egli abbia soddisfatto al solenne impegno, e frattanto alloggia f anibasciadore in sua casa. Venuto il gran giorno, Sordello e Leonello vengono al cimento. Il Platina ci descrive sì minutamente l’un dopo E altro i colpi e le divei’ se loro vicende, che tu diresti ch’ei vi fosse stato presente. Sordello al fine riman vincitore, e steso a terra Leonello , Or tu, gli dice, poichè sei mio, ne