Vai al contenuto

Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/590

Da Wikisource.

TERZO £>(>9 comlucesi acl accordare a’ Siciliani un tal v anto (l. cit.)\ e ad opporre loro altri non meno antichi poeti, nomina primieramente-Folcacchiero de’ Folcacchieri cavalier sanese, di cui l’Allacci , e poscia il medesimo Crescimbeni (Comment. t 3 , p- 6) han pubblicata una canzone. Egli secondo il suddetto Allacci, visse circa il ^aoo, e fu padre di Ranieri padre di Meo detto l’Abbagliato, di cui ha fatta menzione Dante (Inf. c. 29, v. 132). Ma di questa genealogia f Allacci non adduce alcun fondamento; ed ella, come osserva il medesimo Crescimbeni (t. 2, par. 2 , p. 3), fu sconosciuta all’Ugurgieri. Concedasi nondimeno che Folcacchiero vivesse al tempo dall’Allacci e dal Crescimbeni assegnato. Forse potè avvenire ch’ei poetasse ancora prima di Ciullo; ma potè anche avvenire che egli il facesse più anni dopo. Non è dunque certo in qual tempo Folcacchiero poetasse. Al contrario con assai forte argomento si pruova che Ciullo scrisse la sua canzone al più tardi l’anno 11 y3. A lui dunque deesi il pregio della maggiore antichità, finchè più valide pruove non se ne rechino pel Folcacchieri. il Crescimbeni inoltre nomina alcuni altri poeti che certamente vissero nel secolo XIII, come Federigo II, Pier delle Vigne, Guido Guinicelli ed altri; e dice ch’essi poterono ancor poetare prima che quel secolo cominciasse, e perciò verso il tempo stesso di Ciullo. Diasi pure che il potessero; ma non si reca ragione a provare che così fosse di fatto, come si reca a favore di Ciullo, il quale perciò, come abbiam detto, debb’esser considerato come il più antico poeta