Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/602

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TERZO 581 nominato Guinicello de’ Principi, e questi era probabilmente il padre di Guido, che perciò, secondo il costume di quell’età, diceasi Guido di Guinicello. Aggiunge Benvenuto che Guido era uom saggio , eloquente e buon rimatore, ma insieme di poco onesto costume. Di lui abbiamo una canzone in cui tratta filosoficamente d’amore, nelle Rime antiche de’ Giunti (p. 207, ed. 1727); un’altra ve n’ha nella Raccolta dell’Allacci da me non veduta5 e molte altre se ne leggono aggiunte alla Bella Mano di Giusto de’ Conti (p. 173, ed. 1715), benchè nelle antiche edizioni di essa ei venga confuso con Guido Ghislieri, che dee da lui distinguersi, come fra poco vedremo. La maggior parte degli scrittori , e dopo loro il Crescimbeni (Comment t. 2, par. 2, p. 7), affermano ch’ei fiorì verso l’anno 1220. Il Quadrio più giustamente ne fissa l’età dopo il 1250 (t. 2, p. 161). Ei ne reca in pruova i sonetti a lui scritti da Buonaggiunta Urbiciani amico di Dante, e da Dino Compagni. E abbiamo in fatti nelle Rime aggiunte alla Bella Mano di Giusto de’ Conti un sonetto di Buonaggiunta a Guido p. 169) colla risposta di questo. Ma che Buonaggiunta fosse amico e contemporaneo di Dante, benchè non sia improbabile , non parmi però certo abbastanza) perciocchè Dante il nomina bensì (De Eloq. p. 267), ma non in maniera che se ne inferisca conoscenza o amicizia alcuna. Miglior sarebbe l’argomento tratto dal sonetto di Dino Compagni a Guido pubblicato dal Crescimbeni (t. 3, p. 73), se fosse certo che il Guido, a cui egli ragiona; fosse il Guinicelli. e non anzi