Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/624

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TERZO (>03 dirsi di quell’Inghilfredi palermitano che si dice vissuto a ¡questi tempi medesimi (ivi p. 18). Più certa potrebb’esser l’età di Odo delle Colonne , se certo fosse, come il Crescimbeni dopo altri scrittori siciliani afferma (ivi), che ei fosse fratello di quel Guido delle Colonne giudice di Messina, di cui abbiamo altrove parlato. Ma io non so quali prove si adducano a mostrare eli1 ei gli fosse fratello, o non anzi figliuolo, o nipote. Veggiamo ancora tra’ poeti siciliani nominato Arrigo Testa, di cui il Crescimbeni , seguendo il Mongitore ed altri scrittori, dice (p. 20) che fu da Lentino, notajo di professione, caro a Federigo II, e podestà di Parma l’anno 12/(8 , ucciso poi in quell’anno medesimo nel sostenere il partito imperiale contro quel della Chiesa. Ma la Cronaca antica di Parma due volte dà Arezzo per patria a questo Arrigo: In MCCXLI Dominus Testa de Aritio fuit Potestas Parmae (Script. rer. ital. vol. 9, p. 768). E poscia: In MCCXLVII Dominus Henricus Testa de Aritio supradictus secunda vice fuit Potestas Parmae (ib. p. 770). E a quest’anno medesimo se ne soggiugne la morte nella maniera sopraccennata. Lo stesso dicesi nella Cronaca dei Podestà di Reggio: Interfecerunt Potestatem Parmae , scilicet Dominum Henricum Testam Civem Civitaitis de Aretio et militem suum (ib. vol. 8,p. 1115), cioè di Federigo II. Se dunque l’Arrigo Testa poeta fu seguace di Federigo, pare indubitabile che ei fosse natio di Arezzo e non siciliano. Un altro Arrigo Testa più antico io veggo nominato dall’Anonimo cassinese (ib. vol. 5 , p. 71)