Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/629

Da Wikisource.

Go8 LIBRO al più presto dopo il luglio del 1273, nel qual tempo egli era in Mugello col pontefice Gregorio X (Ricordando Malespini, c. 198). Ornoi abbiamo di fatti un sonetto di un Ottaviano Ubaldini pubblicato dal medesimo Crescimbeni (t. 1, p. 48), oltre altre poesie ch’egli afferma serbarsi in qualche codice manoscritto. E se ne’ codici vecchi egli è veramente onorato del titolo di cardinale, non può essere che questi. Ma se il nome solo e il cognome se n’esprimesse, essendovi stato in questo secolo stesso un altro Ottaviano Ubaldini vescovo di Bologna (Ughell, in Episc. Bon.), e un altro ancora arcidiacono (della stessa chiesa (Sart. Prof. Bon. t. 1, pars 2, p. 43), che morì circa l’anno 1292, potrebbono forse tai rime appartenere ad alcuno di essi, o forse ancora a qualche altro della stessa famiglia e del medesimo nome, ma di età posteriore. Che direm noi di Jacopo Cavalcanti? Il Crescimbeni il fa fratello del celebre Guido, e dice che fu canonico di Firenze, e che morì nel 1267" (t. 2, par. 2,p. 45). Nè io negherò che Guido avesse un fratello di questo nome. Ma avrei amato che il Crescimbeni ci avesse recata qualche pruova che questi appunto fosse il poeta; perciocchè io trovo ancora un Jacopo Cavalcanti all’anno 1348 (Matt. Villani Cron. l. 1, c. 42). E come sappiamo noi che a lui non debbansi attribuire cotali rime? Ma a questa età certamente visse, benchè toccasse in parte ancor la seguente, Dante da Maiano, luogo del Poggio di Fiesole, come avverte il Crescimbeni (ivi, p. 46), di cui molte rime abbiamo nella Raccolta de’ Giunti