Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/642

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TERZO 62 C Marchese, il quale in quel tempo seguitava il partito del Conte Raimondo di Tolosa; ed egli la fece recitare nelle sue terre; e siegue dicendo che Anselmo ritirossi poscia appresso Agulco signor di Salto, e che, dopo essere ivi dimorato lungamente, morì l’anno 1220. Dal che ne viene che converrebbe fissare la rappresentazione della suddetta commedia, fatta per comando di Bonifacio marchese di Monferrato, o agli ultimi anni del secolo XII, o al principio del XIII, e sarebbe perciò il più antico monumento di azione drammatica rappresentata in Italia. Ma già abbiam più volte veduto quanto sieno favolose e piene d’errori cotali Vite; e qui ne abbiamo un esempio, perciocchè si dice che il marchese Bonifacio seguiva il partito del conte di Tolosa nella guerra degli Albigesi. Or il suddetto marchese, cioè Bonifacio II, di cui solo si può intender quel passo, partì per la crociata di Terra Santa l’anno 1204, ove morì tre anni dopo (Benven. de S. Giorg. Hist. Montisf. Script. Rer. ital. vol. 23 , p. 367); e la guerra contro gli Albigesi non ebbe cominciamento che l’anno 1206. E a farci credere favoloso ciò che delle Commedie di Anselmo narra il Nostradamus, si aggiugne ancora che in un’altra Vita dello stesso poeta, che leggesi in un codice della Vaticana , e che è stata pubblicata dal medesimo Crescimbeni (l. cit.p. 46), di tali Commedie non si fa parola alcuna. In fatti nè nei codici Estensi, in cui si leggono tante poesie provenzali, nè in alcun altro, ch’io sappia , non trovasi alcun componimento drammatico j ed è a creder perciò eli’ essi a tal