Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/655

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634 LIBRO secolo xii erano in Bologna gli studi non sol delle leggi, ma delle lettere ancora e della filosofia; perciocchè se Arrigo, secondo il Villani, attese in età giovanile agli studi della poesia e delle arti, e se, com’egli stesso ci narra, fece i giovanili suoi studi in Bologna, è cosa evidente che di essi avea la detta città pubbliche scuole. Gli studi fatti da Arrigo non solo gli conciliarono stima ed onore, ma sembra ancora che ne ottenesse ricchezze; perciocchè egli rammenta più volte l’antica sua felicità: O bona prosperitas, ubi nunc es? Nunc mea versa est tu luci uni citimi a. Nunc lacrimosa lira. L. 1, v. 25. E poco appresso Hinc ego, qui fueram satur omni prosperitate. Ib. v. 39. E ricorda ancora le numerose schiere d’amici, da’ quali in tempo della sua felicità vedeasi circondato. Dumi Zephyrus flabat. multis social>ar amici.*; Nunc onines A quii o turbine flante fugat. ib. v. 129. In fatti narra il Villani che fatto chierico tonsurato pe’ suoi. meriti, ottenne la pieve di Calenzano, beneficio assai ricco e che gli potea apparecchiare ozio alle lettere. III. Ma poi per contrario, siegue a dire il Villani, gli fu materia di contesa; perciocchè la mala invidia che solo a se medesima desidera ricchezze e onori, contro ad Arrigo innocente, e ciò non aspettante, destò odii crudeli; perocchè avendo il pastore fiorentino inesplebil fame