Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/684

Da Wikisource.

TERZO 663 F Salimbeno a questo luogo gli dà un titolo troppo diverso da quelli che abbiam veduto poc’anzi: perciocchè il chiama grandissimo truffatore. Hic cum more.... trufator maximum esset. Aggiugne poscia che per consiglio de’ suoi amici andò Buoncompagno alla corte di Roma, volendo provare se, per l’eccellenza ch’egli avea nello scrivere, potesse esservi onorevolmente occupato; ma che non essendogli ciò riuscito, venuto a vecchiezza, trovossi in sì gran povertà, che fu costretto a finir miseramente la sua vita in uno spedale di Firenze. Forse in occasione di questo viaggio alla corte di Roma ei recossi ad Ancona, e vi si trattenne alcun tempo affin di scriver la Storia dell’assedio di questa città; ed egli nella prefazione di questa Storia accenna, benchè con qualche oscurità , che per motivo di essa egli avea sofferto un pericoloso naufragio presso Sinigaglia insieme con Ugolino Gosia, a cui dedica il libro stesso, allora podestà d’Ancona e nipote del celebre giureconsulto Martino Gosia, di cui abbiamo altrove parlato: Sed quaeso tandem timorosum naufragium, quod occasione hujus libri vobiscum juxta Senegalliam fui passus, media pars tituli et pars epistolae integraliter suppleat defectum (Script. rer. ital. vol. 6 , p. 927). Parole oscure, a dir vero, e che se non sono state guaste da qualche scrittore inesperto , non ci danno troppo favorevole idea dello stile di questo sì famoso gramatico. IV. Oltre la Storia dell’assedio di Ancona , nella quale ei si protesta di avere sfuggito ogni favoloso racconto, e di aver raccolte le più