Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/699

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678 LIBRO Bologna una nuova edizione, a togliere ogni questione , e ad unire insieme amendue i nomi; perciocchè egli la intitolò: Retorica volgare Ciceroniana del Cavaliere Fra Galeotto Guidotti Nobile Bolognese. Il Montalbani però volle persuaderci di aver tratto un tal nome dalla più antica edizione di cento ottant’anni, cioè del 1478, e di aver preso da essa il titolo seguente. Comincia la elegantissima doctrina de lo cxcellentissinio Marco Tullio Cicerone chiamata Retorica nova traslata di latino in volgare per lo eximio Maestro de l’arti liberali Fra Galeotto Guidotti Nob. Cav. da Bologna f anno del Signore 1257. Que’ che hanno veduta l’antica mentovata edizione, non vi han letto un tal titolo; e ci assicurano che l’autore non con altro nome si chiama, che di maestro Galeotto da Bologna. E mi sembra probabile assai che i due nomi di Galeotto e di Guidotto non sien già nomi diversi, nè prenome l’uno, l’altro cognome; ma che per error de’ copisti siasi cambiato l’uno coll’altro, senza però che vi abbia argomento bastante a decidere se il vero nome sia Guidotto, o Galeotto. Ben sembra certo che egli scrivesse questa sua traduzione l’anno 1257, o non molto dopo; perciocchè, oltrechè ciò si afferma nel passo da noi poc’anzi citato, vedesi ancora in alcuni codici la dedica eli’ egli ne fece a Manfredi re di Sicilia (Mehus Vita Arnbros. camald. p. 157; Paitoni ap. Argelati Volgarizz. t. 2, p. 293). Se poi Guidotto era veramente, come nel passo medesimo si asserisce, nobile cavaliere, è probabile assai ch’ei fosse dell’Ordine de’ Frati Gaudenti, che allor