Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/719

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6y8 LiBiio Io non credo che il Quadrio avesse mai letto questo più antico Tesoro , e non vedo perciò com’egli potesse accusar Brunetto di essersi giovato di esso nel compilar il suo. Egli lo scrisse non già in italiano, come crederono alcuni, nè in lingua provenzale, come altri affermano, ma nella francese, qual allora si usava, e che da alcuni diceasi ancora romanza. Quindi nel codice che se ne conserva nella biblioteca del re di Francia , e di cui parla in una sua Memoria M. Falconet (Hist. de l’Acad. des Inscr. t. 7, p. 297), così esso comincia: Cy comence le livre dou Tresor, le quel traslata maistre Brunet Latin de Florence Latin en Romans, ec.; e in que’ che trovansi nella regia biblioteca di Torino: Livre du Tresor le quel translata de latin en Francois Mais tre Brunet Latin de Florence (Cat. Codd. MS. Bibl. reg. Taur. t. 2, p. 478, cod 57, 58). Il dirsi qui questa opera traslatata in francese, ha mosso qualche sospetto nel march. Ma (Tei che Brunetto potesse averla prima scritta in lingua italiana (Osserv. letter. t. 2, p. 110), Ma al più potrebbesi dubitare ch’ei l’avesse scritta in latino; perciocchè ne’ codici sopraccennati si legge traslata de. latin en Francois (a). ’ È certo però che Brunetto scrisse veramente il suo Tesoro in lingua francese, e solo egli usò l’espressione di tradur dal latino, perchè latini eran gli autori de’ quali egli si valse nel (a) Merita di esser letta la descrizione che ci ha data 31. Senebier di mi bel codice ins del Tesoro di’ ser brunetto, il qual si conserva nella biblioteca pubblica di Ginevra { Cat. des MSS. de la Bibl. ile Gcttece p. 3>)8, ec.).