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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/751

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^30 LIBRO ad essa attendessero. Colle quali parole sembra affermare che l’Italia si rimanesse senza pittura, prima che i Greci venissero a richiamarla in vita. Ma non giova il cercare che abbian detto gli autori , ove abbiamo i fatti che ci istruiscono chiaramente, e ci provano che l’Italia in niun tempo ebbe bisogno che venisser dalla Grecia pittori ad istruirla in quest’arte; benchè pur sia certo che molti Greci esercitavano la pittura in Italia, come dalle opere loro stesse si riconosce. Continuiamo le pruove recate pe’ secoli precedenti con quelle che ne abbiam nel presente, restringendoci alla prima metà di esso, cioè ai tempi anteriori a Cimabue. X. Nelle note dall’eruditissimo monsig. Gio vanni Bottari aggiunte all’edizion del Vasari fatta in Roma l’anno 1719, e ripetute ancora in quella di Livorno, si fa menzione di un Guido sanese (t. 1 ,p. 137 ed. Livorn.), di cui conservasi nella chiesa di S. Domenico in Siena un’immagine della Madre di Dio fatta, come raccogliesi dall’aggiunta iscrizione, l’anno 1221, oltre un’altra simile immagine nell’oratorio di S. Bernardino nella stessa città, che a lui pure si attribuisce (*). Ivi ancora rammentasi un (*) Di questo Guido sanese, e di alcuni altri pittori di questi tempi, che nulla debbono a Cimabue, fa menzione ancora Giulio Mancini nel suo trattato inedito da noi mentovato nelle note al tomo precedente. Ma intorno a Guido da Siena deesi or leggere singolarmente ciò che ha scritto, dopo la pubblicazione di questa Storia, il P. Guglielmo della Valle, il quale ha confutate le ragioni da alcuni addotte per dubitare dell’antichità della pittura qui indicata (Lettere sane si, t. 1, p. 237). Più altri pittori sanesi, e molte loro pitture