Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/92

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PRIMO ri di legg* e con Guglielmo guascone professor delle 'decretali una controversia tra l’ abate di S Stefano e i Crociferi in Bologna (Sart. pars a, 118). Or le conferenze che il vescovo di Padova dovette perciò tenere con Guglielmo guascone, risvegliarono probabilmente nel primo il pensiero di condur seco a Padova quest’ uomo dotto insiem con altri, e di aprirvi pubbliche scuole. In fatti in un codice antico allegato dal P. Sarti (ib.p. 220) vedesi una lettera, di cui non si esprime la data, scritta da Padova da Guglielmo guascone che qui dicesi guasco, a Pietro spagnuolo che in questo tempo medesimo era professore delle Decretali in Bologna: Magistro Petro Hyspano Doct. Decret. Bononie commoranti Guillelmus Guascus Doct. Decret. Padue.. In questa lettera Guglielmo lo invita a recarsi a Padova, perciocchè Padue, egli dice, multitudinem habebitis auditorum, ubi loci viget amenitas, et venalium magna copia reperitur. Se Pietro seguisse il consiglio di Guglielmo, nol possiamo accertare. Ma tutto ciò che sinora abbiam detto, ci fa veder chiaramente in qual maniera avesse principio l’Università di Padova, a cui è probabile che all’occasione delle turbolenze da noi poc’ anzi accennate di quella di Bologna molti professori si trasferissero insiem co’ loro scolari. E forse a questa occasione vi venne il celebre Alberto Magno, poichè è certo, come dimostrano i PP. Quetif ed Echard (Script. Ord. Praed. t. 1, p. 162), ch’ egli studiava in Padova (a), quando dal B. Giordano fu ricevuto (a) Alcuni scrittori francesi e italiani, e fra i primi