Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/98

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PRIMO 77 n’ avea molti per nascita e per dignità ragguardevoli, e fra le altre cose osserva e prova con autentici monumenti il P. Sarti (pars 1, p. 453, nota d), che molti da queste scuole furono tratti per essere sollevati alle cattedre vescovili. Ma niuna cosa meglio ci mostra il grido che per tutta Europa era sparso dell’Università di Bologna, quanto i Cataloghi degli scolari illustri, che dall’an 1265 fino il 1294 la frequentarono, tratti dagli antichi registri, e pubblicati dal medesimo P. Sarti (pars 2, p. 234, ec.). Oltre gl’italiani d’ogni provincia, noi vi veggiamo Francesi, Fiamminghi, Tedeschi, Portoghesi, Spagnuoli, Inglesi e Scozzesi in gran numero, e molti di essi onorati col titolo di canonici, di priori, di proposti, o di altre ragguardevoli cariche. E in un monumento dell’an 1240, pubblicato dagli Annalisti camaldolesi (Ann. camald. vol. 4, p 349), troviamo espressa menzione de’ Francesi, de’ Fiamminghi, di que’ di Poitiers, degli Spagnuoli, degl’inglesi e de’ Normanni, ch’erano in Bologna. Tutte le scienze aveano i lor professori; e noi dovremo parlare de’ più illustri tra essi quando tratteremo di ciascheduna scienza partitamente. Ciò che intorno ad essi qui dobbiamo osservare, si è che fin verso la fine di questo secolo essi non aveano stipendio alcuno dal pubblico erario, ma ciaschedun di loro contrattava co’suoi scolari, e patteggiava con loro della sua mercede; ed è piacevole a leggersi ciò che dice su questo proposito il faceto e schietto Odofredo, ch era professore di leggi prima che s’introducesse l’uso dello stipendio fisso e