Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/133

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q6 libro stipendio fosser condotti nove de’ più famosi dottori che fossero in Italia, de’ quali 3 fossero ordinarj, 3 altri straordinarj lettori di Ragion civile, e gli altri tre di Ragion canonica. Anzi a’ 7 d’agosto di quell’anno medesimo condussero il celebre Pietro d’Abano, perchè per un anno esercitasse in quella città la medicina; ed egli perciò, abbandonata Padova, venne a fissarsi in Trevigi. Il Facciolati ritarda fino all’anno 1318 l’aprimento di queste scuole (l. cit.), e vuole che ciò si facesse per editto di Federigo d’Austria, il quale allora in alcune città d’Italia era riconosciuto re de’ Romani. Ma il Bonifacio, scrittor moderno bensì, ma assai esatto, e che fonda comunemente le sue narrazioni sulle autentiche e antiche memorie , afferma che il decreto di Federigo non fu già per aprire, ma per confermar quello studio (l. 8, ad an. 1318), acciocchè vi si professasse non solo la Ragione civile e canonica, ma ogni altra scienza, col privilegio ancora di conferire la laurea, e con altri favori ad altre università conceduti. Se dall’aprimento di queste scuole soffrisser danno quelle di Padova, non ne trovo memoria. Il Facciolati però ci narra (l. cit. p. 16) che Federigo tanto fu lungi dal voler con ciò danneggiare l’università di Padova, che con un decreto de’ 29 di maggio del i32o le confermò i privilegi e gli onori tutti de’ quali avea finallora goduto. Il qual decreto se dal Facciolati fosse stato dato alla luce, egli avrebbe fatta cosa gradita assai agli amatori delle antichità accademiche e letterarie. Queste sono le sole notizie che dell’università