Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/141

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104 LIBIlO che con parecchi eruditi opuscoli inseriti nella Raccolta Calogeriana ne ha illustrata la storia, confuta a lungo l’opinion di coloro che la voglion fondata prima del secolo xiv (Racc.d’Opusc. scient t. 21, p. 3, ec.), e a me non.sembra che l’erudito cavalier Flaminio dal Borgo abbia nell’impugnarlo recati tali argomenti (Dissi dell Univ. pis.) che il convincan di errore. Egli ancora rigetta il sentimento di alcuni che seguendo l’Ughelli (Ital. sacra, t. 3 , in Archiep. pisan.) affermano che l’imperador Arrigo VII fu il fondatore di quella università, poichè ciò nè pruovasi con alcun diploma di quel sovrano, nè si asserisce da alcuno di quegli antichi scrittori che ne hanno stesamente scritta la Vita. Concede bensì che l’anno 1319 fosse ivi professore di Canoni Francesco abate di S. Quirico dalle Colline, poichè nell’archivio di quella città conservasi il monumento con cui si comanda che gli si paghino 50 denari minuti pisani per la terza paga che in quel primo anno di sua lettura gli era dovuta. Ma insieme opportunamente riflette che ciò non basta a conchiudere che fosse in Pisa un generale pubblico studio. Quindi egli abbraccia e sostiene quell’opinione che sembra veramente fra tutte la più probabile, poichè appoggiata alla testimonianza delle antiche Cronache di quella città, cioè che l’università di Pisa avesse cominciamento l’anno 1339. Eccone la precisa memoria che ce n’è rimasta in una Cronaca pubblicata dal Muratori (Script. Rer. ital. vol. 15, p. 1003). Nel mille trecento trentanove venne lo studio in Pisa1 e fue da molti Cittadini lodato, ma non per