Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/142

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PRIMO 105 la Chiesa di Roma. Lo quali ultime non ben chiare parole si spiegano insieme e si confermano da ciò che il Tronci racconta; cioè che il Conte Fazio fece ampliare la piazza degli Anziani, acciò la nobiltà vi potesse più comodamente passeggiare, e per rendere più riguardevole la Città col parere di tutti gli Anziani e di tutto il Senato stabilì di fondarvi uri Università, per condurre Dottori principali a leggervi; e ridotto a buon termine il Teatro delle Scuole, mandò Ambasciadori a nome della Repubblica a Papa Benedetto 7 supplicandolo di autorizzare colla sua grazia, che per mantenimento de’ Lettori si potesse imponere una decima da pagarsi dagli Ecclesiastici; alla qual domanda sua Santità non acconsentì, e i Pisani, di erano risoluti, tirorno avanti i lor pensieri, e chiamorno soggetti insigni a leggere (Monum, istor. ad an. 1338). Per ciò però che appartiene al teatro delle scuole, il Fabbrucci osserva ch’essa è certamente di tempo assai posteriore; anzi da molte carte di quegli archivj egli raccoglie che in que’ primi anni non avea ancora l’università sede certa e determinata; ma che i professori qua e là dispersi in diverse case insegnavano, ove pareva più opportuno. XIX. A render più celebre e più popolosa xiw la loro università, le accordarono i Pisani più JclT^’liprivilegi, e quello fra gli altri l’anno ìo/\ì, clic n,ede“,uasi riferisce dal citato Fabbrucci (Raccolta, ec. t. 23), con cui comandano che i libri tutti appartenenti al civile o al canonico Diritto, o ad altre scienze che s’introducono in Pisa, sieno esenti da qualunque gabella, non così quelli