Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/176

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PRIMO 139 e con dispiacere mi veggo dall’idea del mio lavoro costretto a sceglierne sol qualche parte per non allungarmi oltre il dovere. Fin dal 1297 troviam maestro in Cividale un Giovanni di Modena, di cui sull1 autorità di questi documenti medesimi ho favellato più a lungo nella Biblioteca modenese (t. 3, p. 219); e di lui si trova menzione fino all’anno 1327. E il tempo medesimo troviamo in un atto de’ 23 di gennaio del 1324 uno che dicesi Magister Jacobus de Civitate regens Scholas in dicta Civitate. Ed altri maestri ancora trovansi indicati non solo in gramatica, ma in logica ancora e nelle Istituzioni e nell’arte del notaio, sotto gli anni 1298, 1301 1339 e in altri anni seguenti; de’ quali, poichè non son uomini di cui sia rimasta chiara memoria, non giova il dire distintamente. Più copiose memorie ancora si hanno riguardo alle scuole chV*rano in Udine, dove non solo troviamo copia assai maggior di maestri, ma vedesi ancora quanto grande fosse l’impegno di quel pubblico perchè le scuole medesime fossero ben regolate, e perchè idonei fossero i maestri ad esse trascelti. Fra i molti, de’ quali ne’ citati documenti si fa menzione, uno ne ha assai celebre, cioè Giovanni da Ravenna, di cui ci riserbiamo a dire in luogo più opportuno. Nè solo in quelle due principali città, ma in più terre ancora del Friuli veggiamo indicati ne’ documenti medesimi alcuni maestri, come in Gemona, ove otto se ne offrono dal 1324 al 1386; in San Daniello, in Portogruaro, in Pordenone e anche nella Pieve di Cadore.