Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/200

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PRIMO iGJ un codice delle Commedie di Terenzio , che l’abate Mehus crede scritto di propria mano dal Boccaccio (Vita Ambr. camald, p. 275). Al tempo medesimo Roberto de’ Bardi illustre teologo, di cui ragioneremo più a lungo nel libro seguente, raccolse e ordinò i Sermoni di S. Agostino, come da due codici mss. pruova il conte Mazzucchelli (Note alle Vite degl’ill. fiorent, di F. Villani, p. 30, nota 3). Nella libreria del convento di Santa Croce in Firenze moltissimi sono i codici mss. che ancora vi si conservano, scritti da quei religiosi in questo secol medesimo, fra’ quali frequentemente s’incontrano i nomi di F. Tedaldo dalla Casa e di F. Matteo di Guidone, dei quali codici assai lungamente ragiona P ab. Mehus (l. cit. p. 335, ec.) (a). X. Ma niuno forse vi ebbe dopo il Petrarca, , che tanto sollecitamente in ciò si adoperasse,V.T.V!. quanto Coluccio Salutato, di cui dovremo in 6iia’ 4 questo tomo medesimo parlare altrove piti a lungo. Egli non contento di piangere f infelice stato in cui erano comunemente i libri a que’ tempi, si fece ancora a ricercare l’origine di tal disastro, e ampiamente ne trattò in una sua opera inedita, di cui un lungo squarcio ha dato alla luce il suddetto ab. Mehus (l. cit p. 290), (il) Copiose notizie intorno alla biblioteca del convento di Santa Croce, ove fin dal secolo precedente si era cominciato a raccoglier codici, si posson vedere nella prefazione dal ch. canonico Bandini premessa al tomo quarto del suo Catalogo de’ Codici latini dell » Lamenziana, a cui l’anno 1766 furono uniti i codici della suddetta biblioteca, de’ quali però alcuni furon poscia l’an 1772 rimandali all’antica lor sede.