Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/224

Da Wikisource.

PRIMO fossero le menzogne che raccontasse? Le virtù religiose, di cui egli fu adorno, non ci permetton di crederlo; e parmi che si debba anzi attribuirne la colpa a’ copiatori, i quali avessero ardire di aggiugner più cose che il sant’uomo uè dettate avea, nè pensate, per rendere in tal maniera la narrazione da essi copiata più ammirabile, e per trarne quindi maggior profitto. E non è questa una mia semplice congettura , ma sì un fatto che a me sembra chiaramente provarsi dalle riflessioni che verrò soggiugnendo. IV. Nella collezion del Ramnsio, poc1 anzi citata, abbiam due relazioni del viaggio del B. Odorico, che dall’editore si considerano come due viaggi diversi, e s’intitolan perciò viaggio primo e viaggio secondo. Ma a paragonarle tra loro, come io ho fatto con qualche particolar diligenza, è evidente che non sono che due relazioni di un viaggio stesso, benchè la seconda sia imperfetta e non si stenda tant’oltre come la prima. Oltre queste due, io ho sott1 occhio ancor quella che diè alla luce il Bollando, e l’originale latino a cui è comunemente conforme la prima relazione del Ramusio. Or confrontando tra loro queste quattro relazioni, vedesi in esse non solo diversità, ma contrarietà e opposizione sì grande, ch’egli è evidente che altri vi ha posta mano, e che esse sono state notabilmente alterate e guaste. Lasciamo stare la diversità de’ nomi delle provincie e delle città, e rechiamone solo alcune pruove più convincenti. Nell’originale e nella prima relazion del Ramusio, a cui per lo più ancora è conforme IV. Apologia tirila reljxio • nc de1 medetimi viaggi.