Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/230

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PRIMO 1C)3 riposarmi e a vivere meco stesso. Ma tu certo ne abbisogni più che qualunque altro. Tu avresti oltrepassati ancora i confini della nostra zona abitabile , varcato avresti V Oceano, saresti giunto agli Antipodi; e la ragione, che pure in ogni altra cosa ti regge, non avrebbe in ciò potuto giammai frenarti.... Nel che vedi la provvidenza del sommo Iddio. La podagra non ti ha già sorpreso nè nella Persia, nò nell A rabia, nè nell’Egitto, per le quali provincie tu andavi a diporto non altrimenti che in una tua villa; ma dopo esserne ritornato sano e robusto, e dopo innumerabili viaggi, che a mio parere non avrebbon mai avuto fine, ti ha arrestato nell’amenissime tue campagne. Era Giovanni nella lettura de’ buoni autori e nella cognizione della storia singolarmente versato assai, come raccogliamo da più lettere che il Petrarca gli scrisse, e da una principalmente in cui narra l’aggirarsi che facevano insieme per Roma osservando e riconoscendo gli antichi monumenti che vi eran rimasti, e passando il tempo in eruditi ragionamenti (ib. ep. 2); e non è perciò a dubitare che in tanti e sì diversi suoi viaggi ei non facesse quelle esatte e diligenti osservazioni che giammai non trascura un viaggiatore erudito, e donde sì gran vantaggio deriva non a lui solamente, ma a tutti coloro a cui ne fa parte scrivendo. E dobbiamo perciò dolerci ch’egli non ci abbia lasciata memoria alcuna distinta delle cose in tante provincie da lui vedute. VII. Non così fece il Petrarca, il quale ben- vii. che non possa esser compreso nel numero de’ rtuira*Jcè Tuuboschi, Voi. V. i3