Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/248

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SECONDO 311 scrittore, che sien perite più altre lettere del medesimo argomento a lui scritte. È certo però. che l’amicizia del Petrarca col P. Dionigi durò fino alla morte di questo secondo. Abbiamo una lettera in versi , con cui il Petrarca caldamente lo invita a venire alla sua solitudine di Valchiusa (Carm. l. 1 , ep. 4), e da essa raccogliesi che Dionigi era allora alla corte del pontefice in Avignone, donde fece poscia partenza verso l’Italia; nè possiamo sapere s’egli soddisfacesse o no alle brame del Petrarca. L’abate de Sade attribuisce a solo desiderio di un tranquillo riposo la venuta del P. Dionigi in Italia (Mém, de Petr. t. 2, p. 411)- Ma s’egli avesse badato a ciò che pur egli stesso afferma (ib. t. 2, p. 34), cioè che Dionigi fu eletto vescovo di Monopoli nel regno di Napoli nel marzo del 1339, e che nell’ottobre di quell’anno egli era già in Napoli (ib. t. 1, p. 417)? avrebbe veduto che la dignità conferitagli dovette essere il principal motivo di questo suo viaggio, e non avrebbe scritto che Dionigi fu prima alloggiato in corte dal re Roberto, e poscia sollevato a quel vescovado. I quali errori io ho voluto avvertire, perchè l’ab. de Sade pretende qui di correggere gli errori altrui (t. 2, p. 34); ma non si mostra in ciò ancora molto felice. Ei riprende l’Ughelli, perchè dice che Dionigi morì l’anno 1336 (Ital. sacra t. 1 in Episc. Monop.), ma, in primo luogo, l’Ughelli fissa in quell’anno non la morte, ma l’elezione di Dionigi; e inoltre se l’ab. de Sade avesse avvertito a ciò che l’Ughelli dice dell’antecessore e del successor di Dionigi, avrebbe veduto ch’egli stesso