Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/282

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SECONDO 245 impossibile che il Gataro abbia potuto sognare a tal segno, o fingersi interamente un fatto di tal natura. Uguale oscurità e dubbiezza io trovo nella morte di questo celebre cardinale. Tutti i moderni scrittori ci dicono ch’ei fu ucciso da un colpo di saetta, mentre passava il ponte di Castel S. Angelo per andarsene alla basilica vaticana, e che comunque non si potesse mai risapere onde venisse tal colpo, si sospettò nondimeno (e alcuni scrittori il danno per certo) che ciò fosse per ordine di Francesco da Carrara il vecchio signor di Padova sdegnato contro di lui, perchè erasi opposto a’ disegni da lui formati contro l’ecclesiastica immunità. Io confesso, che benchè vegga l’universal consenso de’ moderni scrittori in questo racconto, pure non so indurmi ad ammetterlo. Non trovo indicio alcuno di turbolenze che per le cose ecclesiastiche si risvegliassero da Francesco Carrara, il quale era troppo occupato in continue guerre per pensare a tal cose. Non veggo tra gli scrittori di que’ tempi memoria alcuna di un tal fatto; e non parmi che se vi fosse stato ragion di credere che un cardinale fosse stato ucciso per tal motivo, Urbano VI fosse uomo da non menarne rumore. Non potrebbesi sospettare per avventura che la morte di questo cardinale venisse da altro motivo? Io trovo nella Storia del Gataro (l. cit. p. 653) che l’anno 1388 Albertino da Peraga, come reo di tradimento contro del Carrarese, fu pubblicamente decapitato in Padova; appiccato per la gola Giacomino suo figliuol naturale; e fatti prigioni ancora