Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/310

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SECONDO 273 è inedita (Script. Orci. Praed. t. 1, p. 536) 5 quella dell’Ordine de’ Monaci di S. Girolamo scritta l’anno 1371 da Benedetto di maestro Tedaldo fiorentino, uno dei primi fondatori deir Ordin medesimo, che conservasi manoscritta nella Badia de’ Benedettini in Firenze, e la cui primi parte è stata pubblicata dal Cardinal Querini (Epist. dec. 10, ep. 1); le Vite di Sant’Agnese da Montepulciano e di Santa Caterina da Siena domenicane, scritte di Raimondo da Capova del medesimo Ordine, morto nel 1399, delle quali e del lor celebre autore si veggano i PP. Quetif ed Echard (l. cit. p. 679); la breve Storia de’ Patriarchi d’Aquileia sino al 1358, inserita dal Muratori nella sua Raccolta degli Scrittori delle cose italiane (vol. 16, p. 5)} la Relazione dell’elezione di Urbano VI, scritta da Tommaso d’Acerno vescovo di Nocera de’ Pagani, e dal medesimo Muratori data alla luce (ib. t. 3, pars 2, p. 711) my e altre cotali storie, di cui lungo sarebbe il fare anche una semplice enumerazione. Dovrò io ad esse aggiugnere il celebre libro intitolato Liber conformitatum S. Francisci cum Domino nostro Jesu Christo? Le semplicità di cui il troppo credulo autore lo ha riempito, han data occasione a’ Protestanti di menarne un infinito rumore contro la Chiesa cattolica, come se ella approvasse ogni cosa che da alcuno de’ suoi si scriva e si pubblichi. Il Marchand, fra gli altri, ha credute ben impiegate quasi sedici gran colonne del suo Dizionario a ragionarne (Dict. Hist. p. 3, ec.), per metterci innanzi tutte l’edizioni che se ne son fatte, tutti i libri che contro di esso si TuiARoscHi, Voi. V. 18 f